Carmina Burana

6 luglio 2011

Carmina Burana

Oh oh totus floreo

  Nel 1937, cioè un quarto di secolo prima di Philip Glass e del minimalismo, con i Carmina Burana per soli, coro e orchestra, il compositore tedesco Carl Orff inventò una formula musicale fondata sul ritmo e sull'estrema semplicità di melodie e armonie che arrivò, e continua ad arrivare anche oggi, al cuore degli ascoltatori del mondo intero. Il medievale Burana Codex fu rinvenuto in un'abbazia benedettina a una trentina di chilometri da Monaco (Burana infatti, in un misto di latino e tedesco medievale, nasconde la radice dell'attuale Bayern, Baviera) e conteneva più di 1000 canzoni di carattere religioso e profano: è tra quest'ultimi che Orff scelse 24 poemetti, veri e propri inni al risveglio della primavera, alla gioia dell'amore fisico e all'euforia dell'ebbrezza e della convivialità. In toni ora squisitamente madrigalistici, ora esplicitamente vernacolari, ne viene fuori l'affresco di un medioevo sguaiato ed edonista, di effetto irresistibile. Visto l'enorme successo della prima esecuzione a Francoforte, Orff stesso ne realizzò in seguito una versione per soli, coro misto, coro di ragazzi, due pianoforti e percussioni appositamente per permetterne l'esecuzione anche ad ensemble ridotti, che accentua, rispetto all'originale, gli scatenati accenti di sapore tribale della partitura. È la versione che verrà eseguita dal Coro e dai percussionisti dell'Accademia di Santa Cecilia diretti da Ciro Visco.




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Fonte : auditorium.it
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