Jacovitti a Roma: mostra all'Ara Pacis

dal 3 novembre 2012 al 27 gennaio 2013

Jacovitti a Roma: mostra all

La mostra si terrà fino al 27 Gennaio

Tra i maggiori protagonisti dell'illustrazione italiana, Jacovitti ha attraversato sessanta anni di storia italiana con geniale ironia rappresentando, per generazioni di appassionati del fumetto e dell'illustrazione, un punto di riferimento tra i più significativi ed emblematici. La mostra all'Ara Pacis, dal 3 novembre al 27 gennaio 2013, rappresenta l'occasione di riproporre al pubblico degli appassionati e dei curiosi l'opera dell'artista in tutte le sue molteplici sfaccettature.

CHI E' JACOVITTI (Biografia dell'artista dal sito ufficiale) - Benito Franco Jacovitti nasce a Termoli, in provincia di Campobasso, il 9 marzo 1923. La madre, Elvira Talvacchio, aveva lontane origini albanesi, tanto che fino all'età di sei-sette anni Jacovitti parlava perfettamente albanese, che unito alla già fervida fantasia di bambino e al dialetto molisano, lo faceva contare fino a 10 così: onza, donza, trinza, quaraqua, rinza melaga, dunza, rif,raf e rof.

Il padre Michele Iacovitti (notate che la I e'diventata J solo per un vezzo artistico) faceva il ferroviere ed era affascinato dalle figure politiche forti (da cui i nomi assegnati al figlio per fortuna evitando Adolfo), come secondo lavoro faceva l'operatore in una sala di proiezione cinematografica, cosa che regalòal piccolo Jac, la possibilitàdi vedere centinaia di films. I western erano quelli preferiti.

Aveva due fratelli Maria e il piccolo Mario, e dato che erano abbastanza poveri, lui da bravo fratello maggiore costruiva loro i giocattoli, con forbici, ago e filo creava pupazzi di stoffa, e poi trenini, casette, automobiline.

A sei anni iniziòa disegnare le prime storie a vignette sui lastroni di pietra che ricoprivano le strade di Termoli. La gente si fermava a guardare. Erano i suoi primi ammiratori. A 8 anni Benito, e tutta la famiglia, lasciòTermoli per Ortona a Mare, poi Macerata dove frequentò le elementari. Infine giunse a Firenze, dove frequentòla scuola d'arte e il liceo artistico. Ed e'proprio qui al liceo di Firenze che gli venne affibbiato il soprannome di ''Lisca di pesce'', tanto era alto e magro, e con una lisca di pesce rossa firmeràquasi tutte le sue tavole.

Sempre al liceo artistico di Firenze disegnòle prime vignette per i suoi compagni, Franco Zeffirelli era uno di questi; quindi fece le sue prime caricature, prima per i soldati tedeschi, e alla fine della guerra, per i soldati americani.

Nel 1939 pubblicò, presso la casa editrice torinese ''La Taurinà', l'unica storia seria della sua carriera: 'L'eroe delle cinque giornate' sull'insurrezione popolare del 1848 milanese.
Iniziòa collaborare con il settimanale umoristico fiorentino 'Il Brividò, poi con il periodico satirico 'Il Travasò, e soprattutto con il famoso giornale per ragazzi 'Il Vittoriosò (dal 1939 al 1967).

A Firenze Jacovitti visse e subì, come tutti gli italiani, la seconda guerra mondiale, e quando c'erano i bombardamenti lui non andava nei rifugi, ma sui terrazzi dei palazzi, per vedere le bombe cadere, sentirne il sibilo, ascoltarne il rumore assordante, anche se aveva una paura tremenda, ma tant'e'questo era Jac. Solo un volta si nascose in un rifugio, una cantina, e passòtutta la notte nascosto sotto un pianoforte. Da quella postazione protetta vide due bellissime gambe, delle quali si innamorò. Erano le gambe di Floriana Jodice, quella che divenne poi sua moglie e da cui ebbe una figlia: Silvia

Nel 1946 si stabilì definitivamente a Roma, qui conobbe e lavoròcon personaggi come Marchesi, Metz, Fellini, Mosca, Steno. Facevano i ritratti, le caricature per gli americani. Erano i ragazzi del 'Bertoldò e del 'Marc'Aureliò, i giornali di satira di quei tempi.
Così la sua carriera iniziata a Firenze, continuònella capitale. Qui, oltre a continuare a collaborare con 'Il Vittoriosò proseguì la realizzazione del 'Diario Vitt' per la casa editrice A.V.E. Dal 57 al 67 lavorò al supplemento ragazzi de 'Il Giornò, ed e'qui che il 28 marzo del 1957 nacque Cocco Bill. Per tutti gli anni settanta e fino al 1982, Jacovitti collaborò con 'Il Corriere dei Ragazzì e con il 'Corriere dei Piccolì.

Nel 1973 lavorò per Linus, chiamato dall'allora direttore Oreste del Buono. Ma se ne andò presto perche', oltre alle proteste dei vari gruppi dell'estrema destra e sinistra che aveva preso in giro nella sua storia e che lo avevano minacciato di morte, in una vignetta, al posto della carta igenica, disegnòuna copia della rivista che lo aveva assunto da pochi mesi. La vignetta fu censurata, Jac non amava le censure, e se ne andò. Ma qualcosa di simile era giàsuccesso quando scrisse 'abbasso il Papàal bordo di una vignetta per una campagna elettorale della D.C. Aveva poi nascosto la frase sotto il nero, ma al momento di dare il colore, che allora si dava sul retro la scritta apparve in controluce. Non fece piùla campagna elettorale. Era il 1948 ed erano schierati da una parte la Democrazia Cristiana, dall'altra il Fronte Democratico Popolare delle sinistre.

Jacovitti lavoròper 'l'Europeò, fece vignette per 'Il Tempò, ma anche per 'il Male''Cuore' e 'Tangò. Illustrò il Pinocchio di Collodi, un personaggio molto amato da Jacovitti, tanto da illustrarlo tre volte. Due volte nelle illustrazioni a commento del racconto ed una storia a fumetti. Gli venne proposto nel 1977 di realizzare 'Il kamasultrà con i testi di Marcello Marchesi. La cosa lo incuriosì e accettò. Ma fu costretto a lasciare il Diario Vitt, perche' disegnare soggetti a tema erotico non era certo cosa che poteva far piacere alla casa editrice cattolica, ovviamente. E neanche alla moglie che lo sgridò moltissimo. Ma Jac continuò imperterrito e iniziòla sua collaborazione con Playmen. Realizzò poi negli anni 80 'il Kamasutra spaziale'.

Lavorò molto nel campo della pubblicità ne ricordiamo alcune: i gelati Eldorado con Cocco Bill, la Facis con Pecor Bill, L'Olio Teodora con Zorry Kid, i salami Fiorucci, Il gatto Maramio, per i formaggini Mio. Il gioco dell'oca per l'Enel... Le sue ultime collaborazioni furono per 'il Giornalinò delle Edizioni Paoline.

Fu insignito dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana nel dicembre 1994 dal Presidente Oscar Luigi Scalfaro. Parlare dei personaggi di Jacovitti e'un compito arduo, sono tanti e tutti importanti. Ci sono i 3 P (Pippo Pertica e Palla) ai quali era affezionatissimo perche'gli ricordavano i suoi compagni di scuola e Pippo in particolare , con cui si identificava.





Fonte : romatoday.it
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