Roberto Gatto

11 novembre 2011

Roberto Gatto

"Questo progetto fa parte di uno dei sogni nel cassetto che coltivo da diversi anni."

  Una batteria. Sembra poco, ma può essere tantissimo. Non tanto perché Roberto Gatto, seduto dietro ai suoi tamburi ha saputo viaggiare per il mondo dei suoni come pochi, pochissimi altri hanno saputo fare, ma soprattutto perché non è solo di ritmo, di percussioni, di battiti che si tratta. E forse non si tratta nemmeno solo di musica. Roberto Gatto è infatti, un esploratore, un ''ragazzò' che ha pensato di trasformare il suo strumento in una macchina in grado di muoversi nel tempo e nello spazio. No, non stiamo esagerando, perché Roberto, partendo dalla batteria, dal ritmo, dal battito, è andato altrove, è riuscito a superare le strette gabbie dei generi e degli stili, ha messo a disposizione il suo talento per aiutare quello degli altri, ha scritto, raccontato, sperimentato, visto, vissuto la musica in prima persona. E' partito dal jazz ma ha scoperto la musica, tutta la musica, quella più raffinata e intransigente, quella più leggera e cantabile, non ha avuto timore di mescolare le sue bacchette e la sua testa pensante a quella di molti musicisti e molto diversi tra loro.



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Fonte : auditorium.it
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